Ieri pomeriggio vado a dare la spesa in un supermercato della provincia torinese. All’uscita, mi ferma un ragazzo in elegante abito scuro che sembra un venditore d’enciclopedie. “Posso regalarle un cronometro?” Rimango interdetto. “Di che si tratta?”. “Devo farle solo una domanda”. Oddio, che mi chiederà adesso? L’eziopatogenesi del morbo di Takayasu, la formula bruta del benzopirene, come si chiama il presidente dello Zambia, chi ha scritto Materialismo ed empiriocriticismo… “Si ricorda quante sono le mascotte di queste Olimpiadi?”. Strabuzzo gli occhi: tutto qui? “Due. Neve e Gliz”. “Bene, mi ha anche detto i nomi. Il suo cronometro se l’è meritato davvero”. Ancora sbalordito, ringrazio con un sorriso.
Il cronometro è di pura plasticaccia, però funziona. Lo utilizzerò per sapere quanto tempo impiego a percorrere la distanza tra il divano e il letto.