La notte esala un profumo di miele selvatico, e le stelle come ghirlande s’intrecciano su di noi. A piedi nudi percorriamo il sentiero che si dipana sull’erba umida del prato. La brezza sottile scompiglia capelli e sorrisi. Sento le tue dita unite nelle mie, un brivido che risale fino alla schiena. Le parole dalle tue labbra si posano nel mio cuore come un bacio invisibile, e la pelle freme al desiderio di perdermi in un abbraccio. Nel nostro rifugio segreto i pensieri diventano musica, e nella penombra componiamo melodie armoniose. La poesia, i sogni, il desiderio, accendono nel petto un calore dolcissimo. Il respiro si confonde tra sfumate confidenze che ci sussurriamo bocca a bocca. I tuoi occhi sprigionano piccole scintille d’argento che illuminano i nostri visi di brevi lampi. Avverto tutta la bellezza del dono misterioso che il cerchio del destino ha stretto nelle mie mani. E mi arrendo, inebriato di felicità, a quest’onda lieve che accarezza l’anima.
(14 febbraio 2005)