Sera. La luce bianca dei lampioni luccica di neve l’asfalto delle strade. Poca gente, frettolosa, con l’ombrello chiuso sotto il braccio. Rari suoni, qualche scalpiccio di passi, il rombo attutito dei motori. Nuvole di freddo ricoprono le case colorate dai televisori accesi. La mia anima se ne sta nascosta in qualche angolo del corpo, forse per sfuggire alla malinconia che sopravviene quando decido di riflettere sullo stato delle cose. L’oscurità si accomoda impassibile lungo gli argini del fiume.
Mi fermo un istante e guardo di sotto. La corrente trascina con sé i volti che ho amato. Negli occhi l’identica espressione addolorata, come se stessero implorando di non dimenticare.