Seduto in poltrona, lo sguardo trasognato, il gomito puntato sul bracciolo, il mento appoggiato al palmo della mano destra.
È stata una giornata strana. Divisa in due per tutta la sua durata da un filo invisibile di luce, a dividere il qui e ora dall’altrove e dal forse.
Ho voglia di ascoltare un po’ di musica. Prendo a caso un cd, il primo che mi capita tra le mani.
Le note iniziali si diffondono nell’aria. Un fiotto di commozione si spande adagio nel cuore, inondando il petto di una dolce malinconia che, incontenibile, rompe gli argini e straripa in viso.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te.
Io sì, che avrò cura di te...
(F. Battiato)