Scusami, ma non so se ci sarò stasera. No, nessun motivo preciso. Non c’è un vero perché. È che ho bisogno di stare solo. A volte mi prende così, mi lascio dominare da un disagio interiore che non ammette opposizione. Da una mancanza indefinita che non vuole essere colmata. Sarà il caldo, sarà la stanchezza. Sarà che non riesco a difendermi dall’inquietudine che mi sta trapassando.
Ti prego, non interpretare male questo comportamento che adesso ti sorprende. Sai, ogni tanto guardo rassegnato il mondo come se non mi appartenesse più. Come se il mio tempo stesse ormai declinando. Come se un triste distacco fosse imminente e io non ci potessi fare niente. Come se non esistessi già più. Allora mi estraneo, mi rinchiudo, mi assento, mi svuoto di me stesso.
Ma non fuggo, stai tranquilla. Nel tuo cielo luminoso affondano salde le mie radici. Respiro, senza farmi distrarre da nulla. Sto fermo, in silenzio, ascoltando il battito del cuore. Almeno fino a che potrò, fino a che mi verrà concesso, io resterò qui. Insieme a te.