Non è soltanto la storia di due illusionisti (Hugh Jackman e Christian Bale) ossessionati dall'invidia per i rispettivi successi fino a giocarsi la vita. Agli elementi immaginari della finzione, The Prestige mescola con attenzione quasi filologica argomenti e personaggi reali.
Mi riferisco alla figura di Nikola Tesla, ingegnere slavo qui interpretato da David Bowie, il quale operò sul confine ristretto esistente tra scienza e ciarlataneria. Candidato più volte al Nobel (scoprì il campo magnetico ed ebbe intuizioni che anticiparono innovazioni future), prese anche una caterva di cantonate come inventore di bizzarre apparecchiature che gli pregiudicarono la reputazione. In effetti pare ci stesse poco con la testa, tanto da sostenere di viaggiare in dimensioni parallele e di mantenere contatti con gli extraterrestri. Nel laboratorio di Colorado Springs, comunque, costruì veramente una bobina che consentiva di far viaggiare l’elettricità senza fili (non le persone). E collaborò con Thomas Alva Edison, finché si misero a litigare per banali questioni di soldi (oltre che sull’impiego della corrente alternata). C’è poi un ulteriore spunto: il gioco di specchi su cui si basa l’intera vicenda, il tema del doppio (all’ennesima potenza) e dell’identità presentano forti legami con le teorie psicoanalitiche che in quel periodo (siamo alla fine dell’800) Freud stava tracciando.
The Prestige non è semplicemente il classico film della domenica pomeriggio, al quale si reca un pubblico eterogeneo e disimpegnato. Si tratta di una produzione ineccepibile, visivamente raffinata, ben diretta e recitata (in una parola: divertente) che offre in più pregevoli ingredienti di riflessione su scienza e illusione.
The Prestige di Christopher Nolan con Hugh Jackman, Christian Bale, Michael Caine, Scarlett Johansson, David Bowie (Usa 2006, 135’)