Il sole s’immerge tra le montagne come un biscotto inzuppato dentro una tazza di tè. Plof. Il giorno finisce così, e buonanotte al secchio. Neanche un minuto secondo si salva da questa calma di vento sospesa tra l’anima e la piana. Oggi si confonde con ieri, probabilmente anche con domani. La vita non manda (ancora) avvisi di pagamento ed io (perciò) fingo di non capire. Se non fosse per questa valigia d’inutilità nel bagagliaio starei persino bene. La mancanza di prospettive dà una gradevole assuefazione, rilassante l’abulia che ne deriva. Perdi l’attenzione per i dettagli: ti concentri su un punto indefinito oltre le nuvole e fai il vuoto. Ssst. Il trucco sta nell’imparare a trattenere il fiato per tempi sempre più lunghi, finché non hai più bisogno d’aria per respirare. E allora il naufragare è dolce in questo mare.
(22 maggio 2007)