L’oblio erode impietoso i ricordi. Li disgrega lentamente, sottraendoceli a brano a brano, come resti fossili li seppellisce nei neuroni, ricoprendoli di citoplasma e silenzio. Non soltanto quelli scomodi, dolorosi, anche quelli che ci sono cari: la memoria si affievolisce, i dettagli sfumano nell'ombra, la nostra biografia sembra non appartenerci più.
Ogni tanto, per qualche fortunata associazione di idee, riemergono alla superficie lucida della coscienza. Spuntano improvvisi come conigli dal cilindro del prestigiatore, sorprendono e commuovono perché inattesi.
Ma il calore di una mano amica, l'eco di una voce gentile, lo sguardo di un volto amato, il sapore intenso di un bacio, tutto questo va perduto per sempre.