“La verità? Ma la verità è per pochissimi, cara mia. Tutti gli altri, tutti noi che siamo qui a vagolare nella valle di lacrime, dobbiamo contentarci di mezze verità, quarti di verità, spicchi di mandarino di verità. Una vita tutta alla luce del sole ce la possiamo sognare, io stessa che non sono poi peggio di tante altre, non sai quante ombre mi sono lasciata dietro, quante nebbie, quanti angolini bui. E non me li ricordo nemmeno tutti, è questo il bello. Una dimentica. Le cose che bruciano sono tutte lì appese una per una intorno a te in pieno neon all’ultimo piano dell’ottimo Bon Marché; e poi invece cominciano a scendere, qualcuna si perde, si offusca, ancora un piano, poi giù di un altro piano e intanto si diradano, si confondono, non si vedono più, c’è meno luce, si arriva ai piani bassi, uno sotto terra, due sotto terra, e lì in mezzo alle auto parcheggiate le perdi di vista, non le ritrovi, non le riconosci, io ho fatto quel gesto, io sarei stata così carogna? Non è possibile, non è mai successo, l’avrò letto in qualche libro, visto in qualche film. E alla luce del sole entri in quel giardinetto, ti vai a sedere su una panchina e ti godi quel che ti sei comprata al Bon Marché: l’oblio, mia cara, l’oblio”.
(Carlo Fruttero, Donne informate sui fatti)