Jebel Moussa. Il monte sul quale Mosè avrebbe ricevuto le Tavole della Legge. Il condizionale è d’obbligo. Se non altro perché siamo noi cristiani cattolici a farne una questione topografica. Gli archeologi situano la consegna altrove, i musulmani sono d’accordo con loro, mentre agli ebrei non gliene cale più di tanto (qui o altrove, fa uguale). Arriviamo nella località di Santa Caterina verso le nove di sera, dopo un viaggio estenuante che da Il Cairo ci ha portato dapprima al monastero copto di sant’Antonio e poi, passando nel tunnel sotto Suez, alla penisola del Sinai. A sant’Antonio, culla del monachesimo orientale, ci ha accolto un anziano abate il quale, durante la visita, ne approfitta con prodursi in un pistolotto contro Benedetto XVI. Don Beppe, che tanto teneva a quest’incontro, deve mordersi la lingua e abbozzare. Ben gli sta. Lungo la costa occidentale del Sinai ci fermiamo alla sorgente di Mosè, a fotografare una specie di pozzo tra le palme. La guida egiziana fa però: ehm ehm, la sorgente sta più in là. Un buco di quattro-cinque metri di diametro, profondo tre, zeppo di rifiuti maleodoranti.
Santa Caterina si trova in un’incantevole valle a 1600 metri sul livello del mare. Le montagne che la dominano spiccano nell’oscurità come gigantesche sagome nere avvolte da sciami di stelle. Qui ci attendono dei bungalow in pietra piuttosto confortevoli. Peccato che bisogna alzarsi alle due per salire sul Jebel Moussa. In teoria, almeno. Mezza comitiva soffre di potenti disturbi intestinali che, per tutto il giorno, hanno provocato un continuo andirivieni verso la toilette del pullman. Giulia sta male pure lei: abbiamo mangiato qualcosa che ci ha disturbato, si lamenta. No, ribatto (e qui mi sento tanto House): io mi sono ingozzato come un porcello, verdura e frutta fresca comprese, ma sto benone. I casi sono due, proseguo: o Jahvè stendendo la Sua mano salvifica mi ha risparmiato, oppure la colpa è dell’aria condizionata tirata a manetta per tutto il viaggio. Osserva l’altra metà della comitiva che si è buscata un solenne raffreddore. Giulia interrompe la dotta dissertazione rinchiudendosi velocemente nel bagno. Temo che domattina non ce la fai. Non credo proprio, risponde lei dando copiosamente di stomaco.
Alle due meno qualcosa suona la sveglia. Sebbene rintronato come se fossi finito sotto il carro del Faraone, mi sento in forma. La profia invece sta anche peggio della sera precedente. I sensi di colpa mi assalgono, non posso lasciarla da sola in questo stato precadaverico. Vai, vai che m’aggiusto – tipica sua espressione. Jahvè, dammi un segno!, esclamo allora in pieno delirio mistico. La replica non si fa attendere. Apro lo zaino e constato sgomento che la suola di uno degli scarponi si è completamente scollata e sta letteralmente sgretolandosi. Verosimilmente a causa delle escursioni termiche, tra il gelo nella stiva dell’aereo e la temperatura elevatissima nel bagagliaio del pullman. Mi dispiace. Non erano nuovi, avevano calpestato innumerevoli sentieri e prati alpini, però li trovavo estremamente comodi. Comunque volevo un segno, no? Avviso i pochi superstiti che stanno per salire e ritorno a letto. La giornata sarà lo stesso intensa: al loro rientro partiremo per il porto di Taba, nel primo pomeriggio prenderemo il traghetto alla volta di Aqaba e la sera successiva dormiremo nel campo tendato. L’avventura continua, insomma, la rinuncia non è gravosa.
Chi è andato sul Jebel Moussa racconta di un’ascesa lunga tre ore, ma non troppo faticosa: settecento metri di dislivello, quasi tutti su uno stradone sterrato, un accompagnatore locale a fare la spola tra testa e coda del gruppo, decine di beduini pronti a issarti sui loro cammelli (meglio a piedi, garantito!). Soltanto l’ultimo tratto, gradini irregolari scavati nella roccia, taglia un po’ le gambe. Ma l’ampia vista dell’aurora a quota 2300 pare sia di bellezza incomparabile. La visita mattutina al monastero di santa Caterina, con le sue splendide icone, ripaga in ogni modo la parziale delusione.
(Fotografia scattata al monastero di Santa Caterina il 9 agosto 2007)