Sulla terrazza del lounge bar, primo piano dell’auditorium, vista su cavea e red carpet. La Festa del Cinema consuma le ultime ore in un leggero sottofondo di conversazioni ai tavoli. Qualcuno osa il buffet di sushi, i più optano per aperitivo e tramezzino.
Lei si accomoda con grazia composta. Veste un elegante tailleur bruno che mette in risalto il suo profilo sottile. Negli occhi ha un’espressione brillante che divaga per la sala alla scoperta di curiosità. << Guarda chi c’è dietro di te >>. Mi volto. Mimmo Calopresti, seduto, gambe accavallate e aria rilassata. << Che strana combinazione. Due torinesi che si ritrovano qui. Se non sbaglio abita – o abitava – in Piazza Vittorio, poco lontano dai miei. Sembra che ci siamo dati appuntamento >>. << È in programma il suo ultimo film, L’abbuffata >>. << Mah. Già il titolo suona per niente originale… >>. << Peccato. Un altro di quei registi deludenti di cui parlavamo >>. << La seconda volta era ben realizzato, il tema importante… Poi, la sua carriera è andata in calando. Preferisco il rumore del mare… La parola amore esiste… non esiste… L’ho dimenticato: esiste o non esiste? >>. Sorride. << Esiste >>.
Mentre lo dice continua a ruotare il bicchiere tra le dita. Il vino scintilla dorato alla luce. Inclino il capo, come per inquadrarla meglio. << Secondo te? >>. I suoi occhi celesti hanno un taglio lievemente a mandorla. Come in quella fotografia di quando aveva otto anni. << Sì, esiste. Lo confido solo a te >>. C’è un posacenere vuoto, posto su un lato del tavolo. << Non credevo che sarei venuto a Roma. Non ci speravo più. Sinceramente: avevo smesso di pensarci… >>. Il palmo della sua mano si appoggia sul dorso della mia. << Perdonami >>, mormora appena. << Se puoi, non andare via da me. Mai. Se puoi… >>. Le sfioro il viso con la punta delle dita. << Sono felice di essere qui, adesso, insieme… >>. << Lo sono anch’io… >>.
Mentre si appoggia allo schienale della sedia, riprende al volo un sorriso. Sotto quella camicetta attillata ha un seno bellissimo, perfetto. Penso che glielo dirò più tardi, quando faremo ancora l’amore.
(Roma, 27 ottobre 2007)