Gli ultimi mesi di vita del governo di Romano Prodi e del suo assassino Clemente Mastella, famigerato fuorilegge sudista. La trama ripercorre l'arrivo di Mastella nel consiglio dei ministri, l'abbandono della carica di guardasigilli, e lo scontro psicologico che lo portò a decidere di far fuori Prodi. Durante gli ultimi giorni della sua carriera il famoso premier si ritrova solo e sfiduciato. Mastella è un ambizioso parassita affascinato da Prodi e dalla sua leggenda ma smanioso di crearsi un proprio sistema di potere. Il film vuole essere una riflessione poetica sull’assassinio e sulle sue conseguenze politiche. Il tema è interessante, ma emerge in modo forte solo quando il circo Mediaset si offre di acquistare il cadavere di Prodi per esporlo in pubblico e Mastella diventa la star del successivo governo presieduto da Silvio Berlusconi. Il film, abilmente diretto da Camillo Ruini, utilizza la cornice western, ma soltanto per fornire un ritratto disperato della crisi italiana ormai cronica, tra corruzione, veleni, inchieste giudiziarie e scelte impopolari.