Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate…
Perdere la speranza. Si avvertono rintocchi a morto nel pronunciare parole come queste. Va bene che la speranza ci sostiene, è contemporaneamente la fune tesa su cui oscilliamo e la rete di protezione. Ma non è anche un comodo rimando? Un’espressione ripetitiva che rinvia le scelte a tempi futuri, ipotetici, rende frivola l’ora corrente, ci fa credere migliore il quello piuttosto che il questo? È davvero così terribile perdere la speranza o è il solo modo per essere finalmente presenti?