Al tavolino di un bar, ora di pranzo. L’aria primaverile e un mezzo bicchiere di vino hanno reso vivace il tono della conversazione. L’atmosfera è quella di un vecchio film di Woody Allen.
Loulou posa la forchetta nel piatto. << Roma è una città che merita più di una visita perché non vuole la fretta, come tutte le città speciali. È sempre bella, ma il mese in cui diventa magica è giugno: il caldo non ancora afoso, i crepuscoli che si allungano nella notte. Ricordo angoli seminascosti, piccoli giardini in cui si può sentire il silenzio dei secoli. Bisognerebbe farsi accompagnare da una persona del posto >>.
Emma indossa camicetta bianca e minigonna di pelle. Ha lo sguardo luminoso, gesti pacati. << È vero, Roma è così. Di plateale bellezza, ma seducente anche in quei luoghi meno noti ai visitatori con la guida in mano. E poi è sempre romantica, con colori e tramonti straordinari, posti fermi nel tempo… >>. Sorride. << Sono spudoratamente di parte, lo so... >>.
Emma è nata nella capitale, dalle sue parole traspare un amore incondizionato. Spariglio un po’ le carte. << Con Roma invece ho un conto aperto. Ci passai un weekend alla fine di maggio del ‘95. Tempo bellissimo, città splendida, niente da dire, ma ero ai ferri corti con la fidanzata e l’umore virava sul tetro. Fatto strano, perché quando viaggio sono sempre allegro. Ai Fori Imperiali ci si mette pure una zingara che tenta di alleggerirmi. E per giunta trascorro l'ultima notte in preda ai crampi intestinali. Psicosomatici, suppongo. Dopo un rientro taciturno, buscopan a gogò e resa dei conti con la fidanzata. Da allora medito un ritorno più sereno e romantico. Chissà… >>.
<< Adesso non ti resta che trovare l'uomo (o meglio la donna) sul posto... >>, ammicca Loulou.
<< Mi hai convinto >>, esclamo ridendo. Che streghetta.
Emma arrossisce ma mantiene il consueto riserbo: << Intanto mi aspetta un'altra ondata di turisti per la messa domenicale del Papa >>.
<< Quando arrivai in Piazza San Pietro dissi la classica - ignobile - frase da turista: in televisione sembra più grande. Ero ancora un viaggiatore giovane e inesperto. La basilica è magnifica, imponente. Però, se devo essere sincero, preferisco il gotico fiammeggiante delle cattedrali francesi: Bourges, Reims, Chartres... >>.
<< Checché se ne dica >>, riprende Loulou, << Roma è una città apparentemente disorganizzata ma molto più efficiente di altre città ad assorbire gli tsunami umani. Forse perché ha sempre accolto pellegrini... >>.
<< Ricordo un bellissimo tramonto sul Gianicolo... O forse non era il Gianicolo... In ogni caso uno dei sette colli. E la visione notturna di Trinità dei Monti, dolori addominali a parte >>.
<< Sì, molto probabile >>, mi risponde Emma. << È una meta classica anche dei romani. Il tramonto e la passeggiata al Gianicolo. La vista è gradevole, si domina un'ampia parte della città >>.
<< Allora mancò il tempo, però avrei voluto conoscere proprio la Roma nascosta, quella poco nota. Non la solita, risaputa, sia pur bellissima, cartolina >>. Sospiro. << Tutte le strade conducono a Roma, si dice. Spero, un giorno, anche la mia... >>.
* * *
La storia che avete letto non è avvenuta così come descritta, ma l’ho costruita a partire da uno scambio di battute postate nel forum Blu Agorà Caffè nell’aprile del 2005.
Mentre scrivevo l’ultima frase, ebbi la sensazione che il giorno in cui mi sarei finalmente riconciliato con la città sarebbe arrivato presto. Accadde all’inizio dell’estate dell’anno successivo, per un caso fortuito che colsi al volo: la presentazione di un programma radiofonico condotto da un amico “virtuale” conosciuto fino ad allora come Dimitri Kissoff.
Kissoff, Emma, Loulou non sono soltanto nickname, bensì uomini e donne con cui ho stabilito negli anni un legame intenso. A loro è dedicato questo brano.
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