
Tre aggettivi: leggero, colorato, scanzonato. Un film da vedere preferibilmente la domenica pomeriggio, dopo una passeggiata in centro e un gelato. La trama è appena un pretesto. Donna e la figlia Sophie vivono in un'isola greca dove gestiscono un albergo. Qualche giorno prima del matrimonio, la ragazza decide di scoprire l'identità del padre che non ha mai conosciuto e perciò invita di nascosto i tre uomini indiziati. La vera protagonista è la musica degli Abba, pop commerciale che faceva storcere il naso ai critici snob ma di squisita fattura. Un piacevole flashback sonoro per chi negli anni ’70 c’era (e magari aveva intorno ai dieci anni come me): effetto nostalgia assicurato.
Meryl Streep aveva già dato prova delle sue doti canore in Radio America, qui si scatena come una cheerleader a dispetto delle sei decadi suonate. Canta in equilibrio sul tetto, scivola lungo un corrimano, si tuffa in mare mentre intona una canzone dietro l’altra. Fenomenale. Intorno a lei Pierce Brosnan, Stellan Skarsgård e Colin Firth risultano un po’ bolsi (soprattutto l’ex 007, voce imbarazzante): tuttavia reggono il gioco con quel piglio disinvolto e informale che rappresenta la cifra stilistica del film. Dirige Phyllida Lloyd che, con la scrittrice Catherine Johnson, ha ideato il musical che tanto successo ha ottenuto ai quattro angoli del mondo.
Agnetha, Björn, Benny e Anni-Frid si sono separati da un quarto di secolo e continuano ad incassare vagonate di diritti d’autore. Bravi anche loro. Alla faccia dei critici snob.
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Mamma Mia!
di Phyllida Lloyd
con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård
(Gran Bretagna/USA 2008, 108’)
In programmazione al cinema Studio Ritz di Torino.