Oggi pomeriggio Piazza Castello presenta un aspetto trasandato. Il tram fermo all’incrocio con Via Po ha bloccato il traffico, ci sono pedoni che sciamano con il rosso e macchine ovunque, parcheggiate anche in seconda fila. Scanso un venditore ambulante di qualchecosa ed entro da Feltrinelli, lasciando sul selciato i pensieri e l’umidità.
Montalbano per mia madre, Stieg Larsson per Giulia – non lo trovo, una commessa mi indica la pedana davanti alla cassa. Ed io L’amore fatale di McEwan.
Mentre armeggio con lo scaffale scorrevole si avvicina una faccia nota. Il neurone preposto al riconoscimento delle star si mette a ruotare vorticosamente come una slot machine. Dang, dang, dang.
È lui.
Sta ad osservarmi con la testa inclinata, un’aria da rimprovero: << E quindi tu ti spacceresti per me >>.
<< Facevo per scherzare, mi creda… >>.
<< E certo, dopo Lezione 21… come l’hai definito?… ah, orrendo >>.
<< Beh, lo ammetta, almeno un po’ pesante sì >>.
<< Ah sì? Che genere di film era Sexy Scatenate? Impegnato, oh già, molto impegnato >>.
<< Racconterò questa storia venerdì prossimo, non la bruci così per favore >>.
<< Lascia perdere. Sei un blogger, uno che impiastriccia i muri virtuali, non uno scrittore >>.
<< Lo so. Per questo non mi faccio prendere da manie di grandezza come, tanto per dire, riscrivere il Flauto Magico >>.
<< Ma se hai dormito per tutto il secondo atto >>.
<< Vero, mi hanno risvegliato solo i fischi >>.
<< Tutta invidia. Perché io ho fatto la Holden e tu la Beata Vergine del Pilone… >>.
<< Mannò, invece la stimo. Ho letto i suoi libri, alcuni mi sono persino piaciuti. Nulla di personale: lei è un autore sopravvalutato, solo questo… >>.
La cassiera mi guarda interrogativa: << Le ho domandato se ha la tessera >>.
Dietro di me si è formata la fila.
<< Eh? Come dice?… Ah, già… eccola. E pago con il bancomat >>.