Non invecchio. La mia pelle di primula,
la mia voce di brezza dolce d’umido,
i miei occhi modesti, non consumo.
Dentro il mio cuore c’è un resto eterno
di fanciullezza (e non è il mistero
del Mondo che pur rischia d’esser vero?).
Cibo delle primule e del mio cuore,
fa ogni cielo diverso, ogni alito
d’aria il primo, ogni battito d’ali
annuncio di creazione. È troppo libero
il cuore! In me lo credo, e altrove vive.
(P.P. Pasolini, da Le primule)
Nei versi di P.P. mi sembra di (ri)conoscerti.
Ti accostano alle sue immagini lo spirito intimo e vitale, l'andamento leggero.
Quasi un valzer. O un'aria mozartiana.