Della serie: Dietro ogni donna c'è un prete. E dietro ogni uomo, per fortuna, un avvocato divorzista.
I Coen sono autori geniali ed anticonformisti, nessuno lo nega. Il loro stile è classico, una rarità in tempi di montaggio frenetico e di vicende narrate in modo casual. Sono bravi a confezionare storie che travalicano il confine dei generi, a costruire personaggi sfaccettati, a cucire dialoghi divertenti quanto intelligenti.
Intolerable cruelty (meglio il titolo originale, quello italiano suona indecente) mi è sembrato tuttavia fragile, quasi esile. Un film in tono minore, insomma. Non che il tema sia inverosimile: la stessa brava Caterina ha sottoposto al suo Michelino un contratto prematrimoniale con condizioni capestro (e lui l'ha sottoscritto!). Però, il gioco di fare un film alla maniera di stavolta non regge e mostra la corda. La coppia Clooney - Zeta Jones, a parte la deliziosa sequenza della cena, non fa scintille: e ciò è grave, se si tiene conto che la storia si regge interamente sulle loro spalle. Doppiamente grave, anzi, perché è proprio sulla compagnia di attori fedeli ed affiatati che i Coen hanno costruito parte della loro fortuna.
La cosa migliore, a mio parere, rimangono i titoli di testa. Veramente strepitosi.
Prima ti sposo, poi ti rovino (Intolerable cruelty)
di Joel e Ethan Coen
con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Geoffrey Rush
(Usa, 2003, 100')
Giovedì 11 dicembre, Rete4, ore 21,10