<< Dove andiamo a mangiare la pizza? >>, chiede Giulia. Le nomino il locale: << Hai presente qual è? >>.
Fa un’espressione poco convinta. << Andrebbe bene, anche se… >>. Insomma, lascia intendere di non conservarne una buona impressione. Non commento, ma appare subito chiaro che il motivo è legato al ricordo di un uomo. Qualcosa che ignoro le brucia ancora.
Ci penso su un istante, poi faccio il nome di un’altra pizzeria. Lei si dimostra sollevata: << Sarebbe meglio >>.
Più tardi, a tavola, le domando tra il serio e il faceto se ci sono altri luoghi tabù. << No, non mi pare… Forse il liceo dove insegnavo qualche anno fa, ecco >>, risponde seria. << E tu? >>. << Non ci bado. Altrimenti, se dovessi evitarli tutti, non potrei più uscire da casa >>.
Mi lancia un’occhiata. Non sa se prenderla come una battuta oppure no.
<< Ieri sera dicevi che ti piace fare le cose bene e in fretta >>, riprendo. << Stamattina, per associazione di idee, ripensavo a quel passo da “La lentezza” di Milan Kundera, a proposito di quella che lui chiama matematica esistenziale >>.
<< Interessante. Che significa? >>.
<< Non so se espongo correttamente il concetto. Si tratta comunque di due equazioni. L’intensità della memoria è proporzionale al grado di lentezza con cui viviamo; viceversa, il grado di velocità è proporzionale all’intensità dell’oblio >>.
<< In altre parole? >>.
<< Kundera fa l’esempio di un uomo che, camminando per strada, cerca di ricordare qualcosa e istintivamente rallenta il passo. Al contrario, chi vuole allontanarsi da fatti o pensieri negativi tende ad accelerare >>.
<< Sarebbe a dire che chi è sempre di fretta, come me, non ha memoria? >>.
<< Perlomeno tende a dimenticare rapidamente, perché accumula una quantità di informazioni senza il tempo di metabolizzarle >>.
<< Quindi, secondo te, si dimentica per distrazione >>.
<< Spesso funziona così, perché si è troppo presi da se stessi >>.
<< Non sono molto d’accordo… >>.
Il cameriere si scusa e posa le pizze davanti a noi.
<< Mi rendo conto, non è un discorso da fare a stomaco vuoto >>, scherzo. << Sarebbe però un argomento interessante da riprendere in un altro momento… >>.
Sorride anche lei, appoggiando il tovagliolo in grembo: << Tienilo a mente, allora >>.
Dove corri, Giulia. Che cosa mai vuoi fuggire. Dove intendi arrivare, cosa desideri raggiungere più velocemente. E prima di chi?
(Gennaio, febbraio 1996)
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