Totò: “Io no, non lascerò niente, come non lascerà niente nessun attore. Perché noi vendiamo delle chiacchiere…”.
Int.: “Principe, lei ha costruito tutta una particolare mimica, una particolare interpretazione, una particolare storia sua personale…”.
Totò: “Ma a che serve tutto questo? Il falegname lascia una sedia che può vivere nei secoli, io lascio delle parole che dopo una generazione non se le ricordano più. Diranno: chi è quello? Guardi un po’ la Duse… Fra cento anni chi ci conosce più?… Cosa abbiamo lasciato noi? Cosa lasciamo? Niente”.
La paura di essere dimenticati, la più inconsolabile che possiamo sperimentare.