Il piacere sta nello scattare sul verde: pronti, via, un colpetto d’acceleratore a bruciare la partenza dell’automobilista a fianco, mettere il muso davanti mentre il viale si apre libero.
Quando guido mi sento sempre in una posizione privilegiata. Guardo il mondo in movimento, in fin dei conti senza esserci dentro, con la musica sotto a far da colonna sonora. Non importa se la sostanza delle cose sfugge in una scia appena percepita, in alto le luci dei lampioni ben lontane dall’essere stelle.
Il cuore accelera nel buio di qualche sentimento in disuso, le vene nascoste sotto il colletto della camicia. Addosso ho la leggerezza di una vertigine progressiva che ruota lateralmente il mio punto di vista. Così distinguo a malapena le supposizioni dai dubbi, me stesso e la strada, più niente dalla notte.
I figli bizzarri dell’immaginazione dormono nudi nell’attesa di un’ispirazione che renda loro lineamenti e consistenza.
(Fotografia scattata ad Aleppo il 7 agosto 2008)