Super size me prende lo spunto da una denuncia: nel 2002 McDonald's venne citato in giudizio per aver procurato alcuni casi di obesità. Uno dei punti a favore della difesa fu che non esistevano prove a confermare che un'alimentazione stile fast food determinasse effetti nocivi per la salute. Il film-inchiesta si propone invece di dimostrare le gravi conseguenze che le cattive abitudini alimentari possono avere sul nostro organismo.
Il 60% dei cittadini statunitensi è sovrappeso, e, tra questi, il 37% dei bambini e degli adolescenti. La maggior parte di costoro cede alla tentazione del pasto rapido a base di hamburger e patatine fritte: cibo insano ma accattivante, saporito, abbondante e a basso prezzo. Grassi e zuccheri assunti in dosi stratosferiche ad un certo punto divengono tossici per fegato, reni e cuore.
L’impianto è analogo a quello collaudato da Michael Moore, ma con una sostanziale differenza. Per avvalorare la propria tesi, Morgan Spurlock decide di sottoporsi egli stesso ad un bizzarro esperimento: sotto la supervisione di un team di medici, consumerà per un mese tre pasti al giorno esclusivamente da McDonald's. I risultati di questo regime alimentare saranno letteralmente devastanti: undici kg di peso in più, valori di colesterolo totale alle stelle, malessere generale, emicrania, difficoltà sessuali, problemi epatici e cardiorespiratori. Occorreranno nove mesi per smaltirli.
Super size me, strutturato con interviste a medici e nutrizionisti, è realizzato in maniera piuttosto accurata. Sappiamo tutti che McDonald’s non propone alimenti genuini, ma l’allarme che il documentario lancia è tutt’altro che risaputo e coinvolge anche noi consumatori europei. Mettendo stoicamente a disposizione il proprio fisico, immedesimandosi con ironia nel prototipo dell’americano medio, Spurlock dimostra inequivocabilmente gli effetti catastrofici di questo tipo di alimentazione. Effetti peraltro minimizzati o persino sottaciuti dalle multinazionali del settore, le quali, grazie ad ambigue strategie di marketing, creano invece una vera e propria dipendenza.
Super size me
di Morgan Spurlock
(Usa, 2004, 98’)
Sabato 11 aprile, Arte, ore 15,40