Poso un momento la tazzina del caffè ancora fumante. Avanzi di dolce sulla tovaglia, nel piatto la buccia di una mela. Il primo tepore accarezza me e le piastrelle lucide. Dalla finestra un miscuglio di profumi, erba bagnata, terra smossa, fiori appena sbocciati. La melodia di Grieg mormora nella memoria e sulle labbra da un tempo lontano. Intanto il giorno si apre: un cancello, un motore, voci comuni, il latrato d’un cane. Dietro i tetti inclinati il sole sussurra andiamo.