Corso Casale, tra la Gran Madre e Piazza Borromini. Ogni volta che ci passo davanti volgo lo sguardo. Il bar si chiamava Arc-en-ciel ed era gestito dai genitori di un compagno di classe delle scuole medie. Il lunedì pomeriggio, approfittando della chiusura settimanale, noi di terza I ci ritrovavamo per ballare al suono di un juke-box. Durante i lenti Claudia stringeva forte a me il seno già ben sviluppato, e io quasi non mi muovevo, estasiato dal contatto. Una volta mi sorprese dandomi un piccolo bacio, in punta di labbra. Il lampeggio delle luci psichedeliche mascherò il rossore del volto e, vinto dall’emozione, fui incapace di ricambiare. Tutto era più bello di come avrei potuto immaginare.
Che siano questi gli unici amori che vale la pena ricordare?