Carissima L.,
Questa volta ti propongo l’itinerario che feci in Normandia nell’agosto del 2000. Cominciai il viaggio in autostrada da Torino e, dopo una tappa intermedia a Digione, giunsi a Troyes dove pernottai. Da qui proseguii per Reims ed Amiens, fino a Rouen – capoluogo dell’Haute Normandie – che visitai in maniera abbastanza approfondita. La città potrà essere per te un buon punto di partenza, visto che arriverai da Parigi. Da qui prende inizio la Strada delle Abbazie, la quale si snoda lungo il corso della Senna sino all’estuario di Le Havre. St.-Martin-de-Boscherville e Jumièges sono imperdibili.
Le Havre è un porto importante, ma non ha nulla di caratteristico poiché è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale. Giusto il Musée des Beaux-Arts, in cui è conservata un’importante collezione di quadri impressionisti. Se vuoi andare ancora un po’ a nord, prendi la strada costiera che porta a Étretat (con le spettacolari falaises d’Amont e d’Aval), a Fécamp (importante per la distilleria dove si produce il liquore Bénédictine) e infine a Dieppe (località marina piuttosto elegante).
Altrimenti, superato in direzione sud lo spettacolare Pont de Normandie (a pagamento), arrivi a Honfleur, affascinante cittadina della Côte Fleurie.
Continuando verso ovest, incontri alcune eleganti stazioni di villeggiatura affacciate sul mare e provviste di belle spiagge sabbiose: Trouville, Deauville, Houlgate, Cabourg. Sulle colline dell’interno c’è Pont l’Évêque dove si produce il formaggio omonimo.
Arrivi quindi a Caen, una città gradevole che richiede pressappoco una giornata di visita. Da vedere alcuni monumenti importanti: i resti del castello di Guglielmo il Conquistatore, la cattedrale, alcune chiese tra le quali l’Abbaye aux Hommes, e il Mémorial. Potrebbe essere una buona idea pernottare qui. A pochi chilometri si trova Ouistreham-Riva Bella, stazione balneare che offre numerosi locali nei quali si mangia piuttosto bene.
Comincia ora l’itinerario, ben segnalato, lungo le spiagge del D-Day. Di grande interesse sono le località di Bernières-sur-Mer e, soprattutto, Arromanches-les-Bains: qui non bisogna perdersi il museo militare e un cinema con schermo a 360° che riproduce le immagini dello Sbarco. Da Caen fino a Cherbourg si trovano ovunque vestigia di quell’evento storico: musei, monumenti, targhe commemorative, carri armati, bunker, postazioni fortificate. A Port-en-Bessin, su una falesia, è situato il più importante cimitero americano: va assolutamente visitato. La tappa induce a far memoria di quegli avvenimenti, ma soprattutto offre spunti di riflessione sull’assurdità della guerra.
Nell’interno, siamo nella campagna del Calvados, si trova la piacevole cittadina di Bayeux: il museo cittadino conserva un prezioso arazzo del 1100 che descrive nei dettagli la storia di Guglielmo il Conquistatore (ricordi la battaglia di Hastings?). Si prosegue poi verso ovest in direzione di Saint-Mère-Église, il primo paese francese ad essere liberato dai paracadutisti alleati (Il giorno più lungo è ambientato proprio qua). Nei pressi c’è Saint-Lô, che non presenta tuttavia niente di notevole.
Siamo ora nella penisola di Cotentin. La strada continua nell’interno per ritornare sulla costa giungendo a Saint-Vaaste-la-Hougue e a Barfleur, due piccole ma belle località poste sulla punta est. Da qui si piega verso ovest in direzione di Cherbourg, la città più importante della penisola, che va visitata con un momento di calma. Non sarebbe male se riuscissi a pernottarvi, come ho fatto io.
Procedi quindi verso Cap de la Hague, promontorio sovente avvolto dalla nebbia. Prima di arrivarci, una deviazione verso l’interno manda in direzione di Omonville-la-Petite: nel cimitero a fianco della chiesa parrocchiale si trova la tomba di Jacques Prévert.
Da Cap de la Hague scendi verso il panoramico Cap de Carteret per giungere a Coutances, piacevole cittadina collinare, dove merita fare tappa. L’antico centro storico è suggestivo e la cattedrale gotica altrettanto interessante. Se desideri dormire in zona, ti consiglio di prenotare con una certa sollecitudine: questi sono luoghi assai frequentati dai turisti e il rischio di passare la notte in auto è piuttosto elevato.
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Da Coutances si prosegue ancora verso sud fino a Granville lungo una strada a scorrimento veloce. Da questa pittoresca località di mare partono i traghetti per le isole Chausey: sono molto carine e, se vuoi visitarle, metti in conto una giornata completa. Da queste parti il fenomeno delle maree è spettacolare. Occhio al sole, perché ustiona (ne so qualcosa).
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Ancora qualche chilometro e si arriva ad Avranches, di cui ti ho già parlato a proposito della Bretagna, e da qui al Mont Saint Michel.
L’itinerario può dirsi a questo punto terminato.
Rientrando a Torino, via Lisieux ed Évreux, feci tappa a Chartres per visitare l’imponente cattedrale. Se avrai l’occasione di passare nei pressi, non perderla per nessuna ragione al mondo.
Diversamente dalla Bretagna, la Normandia presenta alcune città e luoghi storici di grande interesse. Il tour che ti ho descritto, fatto con una certa calma, richiede almeno una dozzina di giorni per un percorso di circa ottocento chilometri o poco più…
Bon voyage.
(E-mail spedita il 5 luglio 2005)