L'aria era tranquilla e odorosa, il sole ardeva cocente attraverso la foschia che tingeva il cielo d'ardesia. L'acqua batteva gorgogliando contro il legno e la pietra... Da piccoli, alti giardini, grappoli di fiori bianchi e purpurei dal profumo di mandorla pendevano su muri decrepiti. Cornici di finestre moresche si rispecchiavano nell'acqua torbida. Gli scalini marmorei di una chiesa scendevano nell'acqua... Questa era Venezia, la bella lusinghiera e ambigua, la città metà fiaba e metà trappola, nella cui atmosfera corrotta l'arte un tempo si sviluppava rigogliosa, e che suggeriva ai musicisti melodie che cullano i sonni voluttuosi. All'errante sembrava che i suoi occhi si abbeverassero di quella sontuosità, che il suo orecchio fosse corteggiato da quelle melodie...
(Thomas Mann, La morte a Venezia)