Dal televisore che trasmette la cerimonia di premiazione del Leone d’Oro, traspare ogni anno un senso di stagnante inutilità.
Mentre un evento raccolto e lontano dal gossip come il Tff costituisce una valida occasione per vedere cinema d’eccellenza, la Mostra di Venezia non rappresenta che l’anteprima di qualche blockbuster americano o il traino di film proiettati a tambur battente sugli schermi nazionali.
Le grandi macchinazioni spettacolari e mondane hanno conquistato definitivamente il sopravvento sui contenuti. Della serie: prendi l’Arte e mettila da parte.
Prevale la logica industriale, ossessionata dal profitto, degli sponsor in cerca di buoni affari, dei politici al potere che sgomitano in cerca di visibilità, dei media che dedicano ogni attenzione al colore. Il tutto a scapito della qualità delle pellicole, raramente eccelsa, più sovente mediocre.
A me pare che queste estenuanti passerelle di facce da schiaffi e risibili provocazioni siano diventate una sorta di rito pagano fine a se stesso, esausto, ormai incapace di rinnovarsi.