Un buon film, toccante, tra i migliori di Giordana. Sicuramente più interessante nella prima parte – angoscianti le sequenze in cui il ragazzo caduto in acqua, stremato, sta per essere inghiottito dai flutti. Nella seconda il racconto tiene meno, cade nella tentazione dei cliché (gli adulti sono descritti in modo didascalico) e perde smalto. Il finale rimane giustamente aperto: la solidarietà tra pari può non bastare a sconfiggere la dura realtà.
Partendo dal volume omonimo della giornalista Maria Pace Ottieri, Quando sei nato... affronta il tema spinoso dell’immigrazione clandestina e fa i conti con la tragica attualità della cronaca. Ma in particolare, descrive il precoce e drammatico ingresso di un adolescente nell’età adulta: il mare è l’amnios dal quale il ragazzo riemerge sperimentando una traumatica seconda nascita. La fiduciosa visione del mondo, retaggio delle certezze infantili, lascia il posto a nuove amare consapevolezze sulle insidie e i patimenti dell'esistenza. Si impara a vivere come è possibile, non come si vorrebbe.
C’è molto Truffaut; qualcosa di Rossellini, di Amelio, di Comencini. Merita un’attenta visione.
Quando sei nato non puoi più nasconderti, di Marco Tullio Giordana, con Alessio Boni, Michela Cescon, Matteo Gadola (Ita/Fra/GB/Olanda, 2005, 115'). Martedì 30 marzo, Raisat Cinema, ore 21.