Era morto l'uomo, non il cineasta, perché i suoi film, realizzati con un'accuratezza straordinaria, una passione esclusiva, un'emotività estrema dissimulata da una non comune maestria tecnica, continueranno a essere proiettati, diffusi in tutto il mondo; sfidando l'usura del tempo potranno competere con le nuove produzioni, quasi a verificare l' immagine di Jean Cocteau a proposito di Proust: "La sua opera continuava a vivere come gli orologi al polso dei soldati morti".
François Truffaut su Alfred Hitchcock (13 agosto 1899 – 29 aprile 1980). Tratto da “Il cinema secondo Hitchcock”.