(Tratto da "François Truffaut - Tutti i film", di R.Ingram-P.Duncan)
Bernard e Arlette Coudray vivono in un piccolo villaggio di campagna con il figlio Thomas. Philippe e Mathilde Bauchard, sposati da poco, si trasferiscono nella villa di fronte alla loro. Otto anni prima, Bernard e Mathilde hanno avuto una burrascosa relazione che ora riprende. Bernard è geloso e aggredisce Mathilde ad una festa a casa dei Bauchard. Mathilde ha un crollo nervoso. I Bauchard decidono così di partire. Qualche tempo dopo, Bernard si sveglia di notte, sente una porta che sbatte nella casa vuota dei Bauchard, si alza per andare a chiuderla e trova Mathilde. I due fanno l’amore. Mathilde ha con sé una pistola, e spara prima a Bernard e poi a se stessa.
Dopo Adele H., La signora della porta accanto affronta di nuovo il tema dell’amour fou, di una passione ossessiva e distruttiva che, in questo caso, è condivisa da entrambi i protagonisti. […] Dopo un breve, fallimentare, matrimonio con un altro uomo, Mathilde si era risposata con il garbato e premuroso Philippe. Bernard invece aveva sposato Arlette e intrapreso una vita tranquilla e monotona. Senza esserne forse pienamente coscienti, entrambi avevano accettato un compromesso che, tuttavia, si sarebbe rivelato "provvisorio". Il violento riemergere della passione interrompe la quieta monotonia delle loro nuove vite e li costringe a confrontarsi con l’"assoluto". Come è stato sottolineato, c’è un forte contrasto tra la calma apparente dell’ambiente borghese in cui vivono e lavorano e la furia cieca del loro amore. Nella sequenza iniziale i personaggi sono entrambi immersi nella propria vita familiare: l’educazione dei figli, il tragitto quotidiano dalla casa al lavoro, le cene, il tennis. Questo benessere borghese, però, si trasforma rapidamente in un incubo che in certi momenti arriva ad assumere contorni surreali, riflessi dai colori artificiali della fotografia di Lubtchanski, in cui predominano l’azzurro e il blu (si veda in particolare la straziante sequenza conclusiva).
Ne La signora della porta accanto, Truffaut dà un’immagine della convivenza quanto mai amara, esasperata senza dubbio dal ricordo della depressione in cui era precipitato dopo la rottura con Catherine Deneuve. La cupa conclusione, che dimostra che la vita di coppia non può funzionare, sembra non lasciare alcuno spiraglio. Sia che la coppia consideri con leggerezza le relazioni sessuali o ne venga consumata, la sua sopravvivenza è impossibile.
La signora della porta accanto (La femme d’à côté), di François Truffaut, con Gérard Depardieu, Fanny Ardant, Henri Garcin, Roger Van Hool (Francia, 1981, 106’). Domenica 18 aprile, Raisat Cinema, ore 22,35.