Si è aperta al Lingotto Fiere di Torino la XXIII edizione del Salone Internazionale del libro, che si tiene dal 13 al 17 maggio. Il titolo del tema conduttore proposto quest'anno è La memoria, svelata.
La memoria, cioè la registrazione delle informazioni e la capacità di accedervi, conferisce un senso alla nostra esistenza. Sono i ricordi a rivelare le nostre origini, i cambiamenti che accadono nel tempo, le differenze rispetto al passato. Sono gli stessi ricordi a differenziarci dagli altri individui, poiché rappresentano un capitale unico e irripetibile. Dal punto di vista evoluzionistico, poi, la memoria costituisce un meccanismo essenziale per la sopravvivenza: mediante la memoria elaboriamo una mappa mentale dell'ambiente in cui viviamo, ricordiamo i luoghi, riconosciamo le persone, apprendiamo, elaboriamo le nostre esperienze.
Tuttavia, se noi non dimenticassimo non potremmo neppure imparare qualcosa di nuovo, correggere acquisizioni errate, rielaborare vecchi schemi di comportamento. La memoria va incontro ad un processo permanente di ristrutturazione, anche per evitare che la mente sia affollata di ricordi, in conflitto l'uno con l’altro. Alcuni scompaiono senza lasciare traccia apparente nelle trame nervose; oppure rimangono sepolti in esse come fossili di un passato nascosto, ma non inaccessibile, alla coscienza.
Ho annotato quanto disse il neuropsichiatra Eric Kandel, premio Nobel per la Medicina nel 2000: "II segreto dell’intelligenza, probabilmente, sta nella capacità di dimenticare il superfluo, di ricordare e saper rielaborare poche cose essenziali".