
Sfidando gli esegeti, bisognerebbe avere l’impudenza di affermare che fu attrice mediocre, priva di autentico talento: aveva una recitazione scombinata, una voce infantile, lo sguardo trasognato. Il personaggio convenzionale della bionda ingenua, attraente e sciocca (l’archetipo di tutte le insopportabili finte/vere svampite che a lei si sono ispirate), le si cucì addosso da non distinguersi più dalla persona che invece era. Una donna insicura, inquieta, tormentata e (soprattutto?) sfortunata. Marilyn continua tuttavia a esercitare un fascino indiscutibile, anche in chi - come me - non si considera un fan. Nonostante, o forse proprio, per la sua fragilità.