Con Gian
Maria Volonté, il talento più brillante del cinema italiano. Non c'è film, non
importa quanto ben scritto o riuscito, che non sia caratterizzato dalla sua
presenza. Non per nulla era l’attore preferito da Fellini e
Ferreri, che più hanno saputo evidenziarne la naturale malinconia, il disincanto
lieve, la personalità. Straordinaria la capacità di gettare via il copione, e con esso tutti gli artifici interpretativi che pure conosceva bene,
per mettersi a improvvisare. In un incontro alla Casa del Cinema cui
partecipai anni fa, Dacia Maraini raccontò che, un giorno, Marcello vide un cagnetto gironzolare
intorno al set di Storia di Piera. Lo
prese con sé, cominciò a giocarci insieme, poi lo inserì in diverse sequenze.