Haneke non ammette indecisioni: si apprezza oppure si detesta. È un cerebrale che spiazza con freddezza sistematica. Più di ogni altro regista impone una partecipazione lacerante, capace di demolire le prime impressioni, i punti di riferimento faticosamente acquisiti. Non è detto che lo spettatore decida di stare al gioco lasciandosi coinvolgere. Oppure, il coinvolgimento può risultare talmente impressionante da prolungarsi oltre la visione. Funny Games era in questo senso così disturbante che, per molte sere consecutive, non ho potuto fare a meno di verificare con una certa ansia il funzionamento dell’antifurto di casa.
I film di Haneke producono l'effetto di una scarica elettrica, senza luoghi sicuri nei quali ripararsi. Nulla è come appare (La Pianista), bisogna imparare a sopravvivere (Il tempo dei lupi), a sopportare il peso di eventi o minacce inspiegabili (Niente da nascondere, Il nastro bianco), le conseguenze affettive ed esistenziali che la malattia impone (Amour). Gli va riconosciuto il coraggio, soprattutto in un periodo nel quale la maggior parte dei registi si preoccupa del consenso a tutti i costi. Eppure credo che il cinema abbia urgenza - oggi più che mai - di autori scomodi, che spingano all'estremo le sensazioni, i sentimenti, squassino le (false) certezze, suscitino un salutare smarrimento.
La Pianista è in questo senso una delle opere più disorientanti. Per la straordinaria carica passionale di Isabelle Huppert, attrice senza eguali, per le scelte radicali della sceneggiatura, pronta ad abolire parametri, a colpire senza concedere respiro. Racconta la discesa agli inferi di una donna sessualmente repressa, preda di ossessioni sadomasochistiche, al tempo stesso scava senza pietà nella solitudine, nella violazione del pudore, nella disperazione che le perversioni spesso racchiudono. Sono temi che possono non rendere amabile un film - anzi renderlo persino respingente -, ma ne fanno un potente oggetto di riflessione personale, prezioso soprattutto in tempi anestetizzati come quelli odierni.
La Pianista (La Pianiste), di Michael Haneke, con Isabelle Huppert, Benoît Magimel, Annie Girardot (Francia/Austria, 2001, 131’). Domenica 30 giugno, ore 22,40, La7d.
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