“Nel 2046 corre una rete che collega ogni punto della terra. E c'è un treno misterioso che parte regolarmente verso il 2046. Tutti quelli che vanno al 2046 hanno un solo pensiero in mente: ritrovare i ricordi perduti".
(da 2046, di Wong Kar-Wai)
Esiste un qualche luogo nella nostra mente che è abitato dai ricordi. Per accedervi occorre uno sforzo eccezionale, è necessario liberarsi dalle catene che ci legano allo spazio e al tempo. Ma una volta raggiunto quel luogo, si corre seriamente il rischio di non uscirne più. I ricordi possono diventare una magnifica e terribile ossessione, ci si può sprofondare dentro senza più indicatori né riferimenti. La memoria s’inviluppa in ciò che è stato e non ci lascia più riprendere a vivere il presente. Il passato diventa allora l’unica dimensione: ci si abbandona inermi, sopraffatti dalle emozioni, ci si perde in una bolla dilatata dove si recuperano e si confondono gli atti mancati, i sentimenti inespressi. È molto difficile sfuggire alla malìa senza forma né ordine che sprigiona questa misteriosa seducente reviviscenza.
"Ci ho provato ma ho capito, la verità è che non si torna indietro".