Note a margine del piacevole documentario trasmesso da Laeffe. Charlie Chaplin ebbe numerose storie di sesso con ragazzine minorenni, ne era ossessivamente attratto. Lita Grey non aveva neppure sedici anni quando, nel 1924, rimase incinta. Fiutato l’affare, la famiglia minacciò lo scandalo: dal punto di vista giuridico si trattava di violenza carnale e dunque Chaplin, all’epoca trentacinquenne, dovette sposarla. Dal matrimonio ebbe due figli, Charles junior e Sidney. La vicenda assunse in seguito una piega grottesca: la suocera e i cognati s’installarono in casa sua e presero a spassarsela in maniera indecorosa. Esasperato, Chaplin cacciò fuori tutti quanti, moglie compresa. Lita, a questo punto, presentò istanza di divorzio per adulterio e maltrattamenti con richiesta di sequestro dei beni del marito. Chaplin fu costretto a fuggire in una località segreta per mettere al sicuro i negativi de Il circo che era in lavorazione. Il divorzio venne concesso nel 1928 e durante la causa successe di tutto: compresa la pubblicazione di un libello (Il lamento di Lita, 42 paginette) in cui la donna riferiva aneddoti malvagi e dettagli intimi perversi - probabilmente inventati di sana pianta. A Chaplin vennero (letteralmente) i capelli bianchi e alla fine gli toccò patteggiare la sostanziosa buonuscita di un milione di dollari che quasi lo rovinò.
La naissance de Charlot (Charlie Chaplin e la nascita di Charlot), di Serge Bromberg e Eric Lange (Fra, 2013, 52'). Sabato 15 agosto, ore 1,10, Laeffe.