"Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai.
Sì, è proprio così, un sempre nel mai".
Un sempre nel mai. Ossimoro raffinato, pensai mentre leggevo L’eleganza del riccio. Cosa significa? Significa cedere alla suggestione che la bellezza si debba necessariamente concentrare in un solo, straordinario e fugace istante. E se invece confidassimo che essa si può posare ogni giorno sulle nostre spalle e spetta a noi renderla percepibile mantenendo i sensi accesi?