Assistendo al programma di Rai Storia sulle apparizioni mariane, ritornavo a ciò che zia Dolores diceva a proposito dei veggenti di Međugorje: “Quelli sono matti”. E lei era suora… Va bene, una suora atipica: passò dodici anni della sua vita in Siria come infermiera di sala operatoria a resecare intestini e amputare arti, cristonando contro i soldati israeliani (non esagero).
A Fatima ci sono stato: la Basílica de Nossa Senhora do Rosário è orribile, molto più interessante il vicino castello templare di Tomar. Lo visitai il giorno di ferragosto del 2002, avevo la febbre alta. Non mi guarì la Madonna ma Santa Novalgina (XX gtt).
Lourdes non l’ho vista, ci passarono cinquant'anni fa i miei genitori durante il loro viaggio di nozze (su una Fiat Seicento, forse fu quello il miracolo: tornarono sani e salvi). Mamma, cattolica fervente, me la descrive ancora oggi come una fiera mercato, piena di bancarelle e boccette di acqua benedetta.
Visiterei invece con una certa curiosità il santuario di Notre Dame de La Salette, sulle Alpi francesi: non tanto per le presunte apparizioni quanto perché credo di essere stato concepito da quelle parti (può darsi che ciò spieghi la mia francofilìa, chissà).
Morale della favola (se ce n'è una): invece di dar retta a madonne volteggianti e messaggi apocalittici, riprendere in mano il Vangelo. Per chi crede, la fonte della fede vera sta in quelle pagine.