Le Double Secret (1927, Paris, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou)
È il quadro di Magritte che più mi affascina. Il viso impassibile di una donna (un automa, una bambola meccanica?) è stato strappato e dislocato. Al suo interno esso rivela un’ampia cavità che presenta pareti umide e scure, dal contenuto misterioso (una struttura metallica fatta di sfere e cilindri che rimanda all'anatra di Vaucanson). Appare come una finestra interiore che custodisce congegni segreti, forse perversi, intuitivamente minacciosi.