Il treno decelera rapidamente, il rumore assordante che finora ha infastidito i discorsi lascia il posto a un silenzio sospeso. Siamo inondati da aria bianca, saponosa, che entra dal finestrino appena socchiuso. << Cosa credi, ho cinquant'anni >>, esclama lui con un sorriso inatteso, << per quanto tempo credi che resterò ancora in giro? >>. Poi si fa serio, distoglie lo sguardo e scuote la testa. << Non avrò vita lunga >>, dice con voce più bassa, << i posti che non posso visitare adesso non li vedrò mai più >>.