Le sue inquietudini esistenziali sono anche le nostre. Non è soltanto per questo motivo, tuttavia, che ci appare contemporaneo. È perché ha saputo introdurre nella forma-canzone un linguaggio diretto, quotidiano, legato a situazioni concrete, a sentimenti vissuti. Qualcuno ha colto analogie tra la sua poetica quella di Saba o di Montale, altri l'hanno avvicinato a Pavese.
Cantando l'amore, il sesso e la morte, Tenco usava le parole e le note come strumento per acquisire una consapevolezza più autentica seppure, inevitabilmente, venata di un dolore senza rimedio.