
Come l'ascesa del Mortirolo screma il gruppo dei ciclisti al Giro d'Italia, allo stesso modo la memoria fa la selezione dei ricordi. Il tempo aggiusta, pialla, lima, addirittura cancella. Talvolta ci sottrae qualcosa per aggiungerne valore, altre volte il tolto è superfluo, oppure gemma di gran valore. La nostra memoria ricalibra le esperienze per aiutarci a vivere in maniera più adeguata. Oppure agisce sulla scorta di chissà quale input profondo. Dove sta la verità? Mi viene da pensare così: non siamo ciò che abbiamo ma piuttosto ciò che abbiamo perduto, nel bene o nel male (anche se, forse, non esiste un bene o un male).
(Fotografia scattata l'8 ottobre 2016, Milano, Palazzo Reale, Mostra M.C. Escher)