Il fatto è che non me la sento di trattare male gli operatori dei call center, sono ragazzi sottopagati, costretti a orari di lavoro impossibili. Dovrei fare allora come quel mio amico che finge di essere un domestico filippino e, con accento pseudo-orientale, risponde: “Il signò non c’è picchì s’è svampato, ahahah, da giovidì a giovidì”.