Domenica 8 aprile l’Ungheria va al voto. Sui lampioni delle principali strade di Budapest sono appesi manifestini elettorali inneggianti ai candidati di Fidesz, il partito del premier Orbán dato per favorito. Viktor Mihály Orbán è una specie di Salvini rinforzato con paprika piccante: nazionalpopulista, illiberale, antieuropeista, razzista (per sua stessa ammissione). Al contrario di Salvini però, che davanti alle telecamere sembra una parodia di Sordi, Orbán sfodera espressione e modi da mandriano incazzato.
Ungheria e Italia hanno in comune i colori della bandiera nazionale, alcune note pornostar, l’estromissione ignominiosa dai prossimi Mondiali di calcio. Condivideremo anche un governo di analogo orientamento politico?
(Budapest, 1 aprile 2018, photo by Pim)