Guardando un interessante documentario su Paolo VI trasmesso da RaiStoria, ripensavo ai tempi in cui la Chiesa cattolica faticava a restare al passo con la modernità. Quel pontificato si inserì nel solco del Concilio Vaticano II, che sanciva una certa apertura alle istanze del mondo contemporaneo, ma la società stava cambiando troppo velocemente e profondamente. Correvano i primi anni ’60, John Fitzgerald Kennedy era il presidente degli Stati Uniti e Nikita Chruščëv governava l’Unione Sovietica.
Ebbene: considerando che ai vertici delle due ex super potenze ci sono oggi Donald Trump e Vladimir Putin, mi viene da dire che, paradossalmente, l’unico leader mondiale animato da spirito riformista sia papa Bergoglio.