
Posti un tempo familiari mi appaiono improvvisamente estranei, svuotati di significato, persino brutti. Il desiderio è passato e l’interesse si è spento. Di colpo. Non meritano più un sogno ad occhi aperti e neppure, per fortuna, un incubo notturno. Raccontare una bugia a se stessi diventa impossibile.
Vorrei imparare a camminare all’indietro quando si tratta di ricordi, indossare alla rovescia un paio di pantaloni o saper pronunciare una poesia al contrario.
Sprofondo invece nella tasca di una valigia che odora di canfora.
(Firenze, marzo 2013, photo by Pim)