Il TGV Milano-Torino-Lione-Parigi percorre la Vallée de la Maurienne, si è lasciato alle spalle Modane e viaggia in direzione Chambéry.
Dal finestrino vedo comparire alcuni cartelli i quali indicano che i lavori per la linea ad alta velocità tra Lione e Torino sono in corso. Noto alcuni cantieri, ruspe, terreno sbancato. Una talpa scava nel sottosuolo ventiquattr’ore su ventiquattro. Qui a nessuno viene in mente di chiudere tutto. Come a dire: voi Italiani fate tante storie – NoTAV, SìTAV, BohTAV – intanto noi Francesi stiamo andando avanti imperterriti. Mi viene da pensare: ecco quanto sono prese sul serio Oltralpe le nostre scaramucce da strapaese. I Francesi sono convinti che, semplicemente, pretendiamo più soldi dall’Unione Europea: magari la questione non gira solo intorno alla questione economica e pure loro (a dire il vero) devono affrontare qualche dissenso sul rapporto costi/benefici, però ho idea che abbiano almeno in parte ragione.
Resto comunque convinto che la linea TAV si farà. E meno male. Finora abbiamo percorso il tratto tra Torino e Bardonecchia con l’andatura di un qualunque trenino ciuf-ciuf. Partendo dal capoluogo subalpino, occorrono quasi tre ore per arrivare a Chambéry: in altre parole, metà del tempo di percorrenza se ne va per fare un paio di centinaia di chilometri. Alla faccia della Grande Vitesse… Soltanto dopo Lione il TGV procederà speditamente alla volta di Parigi, che raggiungerà in due ore non-stop con una media superiore ai 200 km/h. Tutto un altro viaggiare.
(Chambéry - Challes-Les-Eaux, 19 aprile, photo by Pim)