Qualche filosofo sostiene che a ciascuno di noi è riservato un modo particolare di morire e che il momento del trapasso sia specchio dell’esistenza vissuta.
Non è affascinante e terribile il pensiero che quel passaggio finale segua - sia pure a nostra insaputa - un percorso individuale, privato, unico? Che si adegui alla nostra storia di vita e si integri pienamente con essa?