Storia vera è un ossimoro. Con buona pace delle diciture cinematografiche (“Questo film è tratto da una storia vera”) e di Luciano di Samosata, ogni storia è una riflessione – anche nel significato fisico del termine. È fatta un materiale un po’ speciale di cui è difficile scindere l’aspetto reale da quello immaginario, il raggio incidente e quello deflesso.
Non si tratta una semplice ricostruzione fotografica di fatti, avvenimenti, personaggi e interpreti. Raccontare una storia innesca un processo di ri-creazione di senso che non è mai definitivo, che si svolge nel tempo presente ed è sempre provvisorio, soggetto a mutevoli variazioni sul tema. Come un effetto morphing, in cui oggetti e persone cambiano posizione e persino aspetto in maniera plastica e progressiva.
Questo processo di re-visione avviene sempre nel tempo presente, nel qui e ora, presuppone l’attitudine al gioco, all’improvvisazione. Qualche volta anche un po’ di coraggio.