D'istinto le metto una mano sulle braccia conserte. Sorrido.
<< Non hai bisogno di giustificarti, non ti giudico >>.
Un gruppo di bambini vociante nel giardino vicino reclama la palla e, a tratti, un tono più acuto si impone sugli altri.
<< Eppure avrai sentito parlare di me. Non avranno mancato di informarti sulle mie assenze prolungate, sulla mia inaffidabilità… Ti sarai fatto un'opinione >>.
<< Guardami. Tu pensi davvero che le persone possano essere giudicate per alcune azioni, anche inaudite? >>.
Ci avviamo verso la stazione, fa caldo, il nostro passo è lento e cadenzato.